Mongiardino Ligure - Giro del diavolo
Il giro del diavolo prende il nome da un'antica leggenda che circola in val Vobbia : si dice infatti che il "ponte di Zan" vicino al castello di pietra di Vobbia sia stato costruito dal diavolo in persona , chiedendo in cambio l'anima di chi ci fosse passato sopra per primo . E fu proprio questo Zan (abbreviazione dialettale di Giovanni) che ingannò il diavolo , sacrificando il suo cane e facendolo passare per primo sul ponte . Il ponte (ormai in evidente stato di abbandono e ricoperto di immondizie) è visibile solamente dalla val Vobbia facendo il percorso abbreviato .
La partenza è alle 7.00 in piazza , direzione Alessandria , dove ci attende il tratto di pianura mattutina più lungo di tutti i giri : circa 70 km sulla statale dei Giovi , passando per Pozzolo , Serravalle , Arquata (dove ci meritiamo la colazione) , Isola del Cantone e per finire Ronco Scrivia...e se il vento non si mette d'impiccio finalmente ci possiamo finalmente togliere dal traffico e rientrare nelle stradine secondarie .
A Ronco Scrivia si gira svolta quindi verso il piccolo centro abitato di Pietrafraccia , dove ci attende la brusca salita di Bastia : strada strettissima , quasi del tutto distrutta , con molti tornanti ripidissimi con l'asfalto sgretolato che fa slittare la ruota dietro...tutto sommato sono solo 4 km e fanno in fretta a passare . Dopo una ripida salita , come da copione ci attende una ripida discesa , pericolosissima , da fare assolutamente con i freni tirati e con la massima attenzione , ricordandoci anche che verso metà possiamo trovare anche una piccola fontanella sulla sinistra .
Possiamo dunque iniziare la seconda salita della giornata , quella di Crocefieschi : questa volta i km sono 6 , ma la strada è larga , ben tenuta e a tratti ombreggiata...forse è anche il fatto che la carreggiata sia ampia che trae in inganno : una volta arrivati al belvedere del paese possiamo girarci indietro e vedere che effettivamente la pendenza c'è e nelle gambe inizia anche a farsi sentire .
A Ronco Scrivia si gira svolta quindi verso il piccolo centro abitato di Pietrafraccia , dove ci attende la brusca salita di Bastia : strada strettissima , quasi del tutto distrutta , con molti tornanti ripidissimi con l'asfalto sgretolato che fa slittare la ruota dietro...tutto sommato sono solo 4 km e fanno in fretta a passare . Dopo una ripida salita , come da copione ci attende una ripida discesa , pericolosissima , da fare assolutamente con i freni tirati e con la massima attenzione , ricordandoci anche che verso metà possiamo trovare anche una piccola fontanella sulla sinistra .
Possiamo dunque iniziare la seconda salita della giornata , quella di Crocefieschi : questa volta i km sono 6 , ma la strada è larga , ben tenuta e a tratti ombreggiata...forse è anche il fatto che la carreggiata sia ampia che trae in inganno : una volta arrivati al belvedere del paese possiamo girarci indietro e vedere che effettivamente la pendenza c'è e nelle gambe inizia anche a farsi sentire .

Vista da Costa Salata
Una volta rifiatato possiamo imboccare la discesa per Vobbia , dove ci troviamo sulla statale che torna a Isola del Cantone : noi proseguiamo dritti , attraversiamo il torrente Vobbia e iniziamo l'ultima asperità del mattino . Qui la faccenda si fa un po' più critica perchè la salita di Mongiardino è quasi 5 km e arriva dopo tutte le fatiche del mattino e la fame inizia anche lei a farsi sentire assieme alla stanchezza : niente però di veramente difficile , a parte il fatto che l'ultimo pezzo della salita è priva di vegetazione e molte volte ci sono anche un mucchio di mosche noiose a rendere ancora più insopportabile il caldo . Ci siamo dunque finalmente meritati il pranzo , direttamente alla trattoria sopra alla salita e possiamo riposarci un po' ; l'unica pecca è il fatto che il precedente ristorante dove ci fermavamo era il migliore di tutti i nostri giri e ora ha chiuso e siamo dovuti ripiegare su questo .

Arco di Rocchetta Ligure
Il pomeriggio inizia subito bene : ci attendono quasi 10 km di discesa verso Rocchetta Ligure , dove passando sotto il suo caratteristico arco , entriamo in Val Borbera , che percorsa da questa parte è totalmente in discesa (a parte qualche piccolo strappo) . Per evitare successivamente di ripercorrere la statale dei Giovi da Serravalle fino a casa , prima di entrare a Vignole Borbera , svoltiamo a destra in direzione Garbagna dove c'è ancora una breve salita di circa 2 km fino alla galleria , da dove inizia poi la discesa per entrare in Val Grue , in direzione Tortona . Passiamo accanto a tutti i paesini di collina coltivati principalmente a pesche e finiamo poi nella caldissimo territorio di Tortona , dove ci attende la pausa pomeridiana .
Da qui a tornare a casa ci attendono gli ultimi 40 km di pianura che in teoria dovrebbero finire in un'oretta e mezza , ma dopo le salite della mattina sono sempre un po' una penitenza : quasi 180 km finali ma la fatica ne vale sempre la pena .
Da qui a tornare a casa ci attendono gli ultimi 40 km di pianura che in teoria dovrebbero finire in un'oretta e mezza , ma dopo le salite della mattina sono sempre un po' una penitenza : quasi 180 km finali ma la fatica ne vale sempre la pena .
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Rosso : Variante mattutina accorciata dalla val Vobbia
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