Colle di San Fermo
Il colle di San Fermo è un piccolissimo valico secondario che unisce la val Borbera con la val Vobbia e si trova nel bellissimo parco naturale del monte Antola ed è anche attraversato dal lunghissimo percorso CAI 200 che (appena terminato) farà un anello tra la val Borbera e la valle Spinti .
Si parte lasciando la macchina a Serravalle (possibilmente nel parcheggio a sinistra all'ingresso del paese , dove è anche presente una fontana) e si imbocca subito la val Borbera in direzione Cabella dove ci attendono poco meno di 30 km tutti in leggera salita per scaldarsi subito le gambe ; appena passato le strette di Pertuso il paesaggio diventa subito più montano e col meteo estivo si sente solo un gran brusio di cicale . Arrivati a Cabella si passa la piazza principale e si inizia la salita per le Capanne di Cosola e poco dopo aver superato il cimitero del paese svoltiamo a destra in dirazione Rosano - Dovanelli , dove si attraversa un piccolo ponte sul torrente Borbera .
Si parte lasciando la macchina a Serravalle (possibilmente nel parcheggio a sinistra all'ingresso del paese , dove è anche presente una fontana) e si imbocca subito la val Borbera in direzione Cabella dove ci attendono poco meno di 30 km tutti in leggera salita per scaldarsi subito le gambe ; appena passato le strette di Pertuso il paesaggio diventa subito più montano e col meteo estivo si sente solo un gran brusio di cicale . Arrivati a Cabella si passa la piazza principale e si inizia la salita per le Capanne di Cosola e poco dopo aver superato il cimitero del paese svoltiamo a destra in dirazione Rosano - Dovanelli , dove si attraversa un piccolo ponte sul torrente Borbera .
Per raggiungere la cime del colle ci sono differenti varianti , che grosso modo si equivalgono tutte : l'importante è conoscere un minimo la zona altrimenti perdersi è facilissimo . Appena usciti dalla prima borgata , troviamo subito il primo bivio della giornata : svoltando a sinistra troviamo subito una serie di ripidissimi tornanti (direzione Dova) ; si guadagna velocemente quota ma lo stato della strada è abbastanza pessimo . Superiamo successivamente anche la deviazione per il santuario mantendoci sulla strada principale , continuando nuovamente a salire rapidamente (pendenze attorno al 6 - 8 %) fino ai quasi 1000 m della borgata di Dova Inferiore : qui possiamo tirare un attimo il fiato e troviamo , oltre a una fontanella accanto alla statuetta di Santa Rita , anche un tratto quasi pianeggiante di circa un km . Alla fine di questo breve tratto di falsopiano arriviamo alla frazione di Dova Superiore , dove ci si congiunge con le altre varianti del giro .
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Se infatti , appena usciti dalla frazione di Rosano , avessimo tirato dritto all'inidicazione per Dova e del santuario , saremmo rimasti sulla strada principale , continuando salire dolcemente per circa 3 km in mezzo al bosco . Si passa un secondo bivio e questa volta teniamo la sinistra rimanendo sempre sulla strada principale . Da qui in poi la strada inizia a salire in modo molto ripido (attorno all' 8 %) e le condizioni della strada peggiorano vistosamente . Si passa poi la frazione Casalbusone da dove iniziamo subito a scorgere la piccola cappelletta di Sant'Anna di Dova ; dopo circa altri 2 km raggiungiamo la chiesetta di Dova Superiore , dove troviamo un rubinetto sotto al portico e dove ci ricongiungiamo con l'altro percorso .
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La terza ed ultima variante l'accenno solamente perchè non l'ho ancora fatta e quindi non so bene come sia . Il percorso inizia come la seconda variante , ma arrivati al bivio si svolta a destra per Cerendero e si ricongiunge poi sempre col secondo percorso nei pressi di Casalbusone.
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La parte finale della salita (da Dova Superiore in poi) è comune a tutte e tre le varianti : sono altri 2 km di salita sempre abbastanza ripida attorno all'8 % ; una volta arrivati in vetta , tramite un breve sentiero e una scalinata si può salire fino davanti alla chiesetta , da dove si può vedere un bellissimo panorama sulla Val Vobbia e sulla Val Borbera .
Il giro finisce con la lunghissima discesa che tramite Vallenzona arriva fino a Vobbia (discesa velocissima e molto stretta nella prima parte) ; percorrendo poi tutta la Val Vobbia in leggera discesa fino a Isola del Cantone , passiamo accanto ai bellissimi ruderi del Castello della pietra (ben visibili anche da fondo valle) e accanto al leggendario ponte di Zan (ormai ridotto a una schifezza) .
Da Isola del Cantone fino a Serravalle è una formalità ; un totale di 80 km (km più o km meno a seconda della variante) .
Post scriptum : visto il pessimo stato delle salite e l'ottimo stato della discesa per Vobbia , è meglio fare il giro in questo senso , altrimenti la discesa diventa pericolosissima .
Il giro finisce con la lunghissima discesa che tramite Vallenzona arriva fino a Vobbia (discesa velocissima e molto stretta nella prima parte) ; percorrendo poi tutta la Val Vobbia in leggera discesa fino a Isola del Cantone , passiamo accanto ai bellissimi ruderi del Castello della pietra (ben visibili anche da fondo valle) e accanto al leggendario ponte di Zan (ormai ridotto a una schifezza) .
Da Isola del Cantone fino a Serravalle è una formalità ; un totale di 80 km (km più o km meno a seconda della variante) .
Post scriptum : visto il pessimo stato delle salite e l'ottimo stato della discesa per Vobbia , è meglio fare il giro in questo senso , altrimenti la discesa diventa pericolosissima .
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Viola : da Dova Verde : da Gordena Rosso : da Cerendero |