Castelletto d'Erro - Varazze
Questo giro è nato giusto per fare una piccola esplorazione in territori che non conoscevo ancora , e visto che mi sono anche piaciuti parecchio , ho sperimentato anche due differenti varianti : una più corta per i giri da mezza giornata e una più lunga per girare tutta la giornata , ma in entrambi icasi la partenza è nel classico parcheggio delle piscine di Acqui Terme , utilizzato anche per altri giri descritti in questo sito . Rimontate la bicicletta , si imbocca subito il ponte Carlo Alberto in direzione Savona - Sassello , si costeggiano gli antichi resti dell'acquedotto romano , e dopo pochi km si abbandona la statale deviando sulla destra per Castelletto d'Erro ; appena passati su un ormai arrugginitissimo ponte in ferro ci si lascia alle spalle tutto il traffico e inizia una bella salita di circa 6 km in mezzo alla vegetazione : pendenze non molto significative attorno al 5-6 % , ma abbastanza costanti fino alla cima , dove possiamo entrare dentro al piccolissimo paese di Castelletto d'Erro dove nella piazzetta principale , in una piccola nicchia di fronte alla chiesa , possiamo trovare una fontana .
Il tragitto prosegue con ripide rampe alternate a brevi tratti di discesa in direzione Montechiaro d'Acqui , dove evitiamo di entrare nel centro abitato e proseguiamo dritti sulla strada principale : poco dopo la deviazione per il centro del paese ci allontaniamo ulteriormente dalle zone trafficate prendendo la deviazione in direzione Pareto , ultimo paese piemontese prima di entrare in provincia di Savona . Il percorso continua a salire in altitudine con altre ripide rampe (a volte credo anche oltre il 10 %) fino ad arrivare allo scollinamento : da qui inizia una bellissima discesa che passa accanto al comune di Pareto e termina nel comune di Mioglia già in territorio ligure .
Dopo alcuni km di transizione si arriva a un tratto di strada un po' più trafficato , quello che che unisce il colle del Cadibona col colle del Giovo : una serie di altri sali e scendi fino a Pontinvrea e poi un lungo rettilineo senza ombra fino al colle del Giovo , dove svoltiamo subito a destra in direzione Savona - Albisola . Il tratto finale del mattino è anche quello più caotico : si attraversa Albisola e si arriva sull'Aurelia in mezzo al traffico e alla puzza di gasolio e dopo 8 km di statale si arriva a Varazze .
Dopo alcuni km di transizione si arriva a un tratto di strada un po' più trafficato , quello che che unisce il colle del Cadibona col colle del Giovo : una serie di altri sali e scendi fino a Pontinvrea e poi un lungo rettilineo senza ombra fino al colle del Giovo , dove svoltiamo subito a destra in direzione Savona - Albisola . Il tratto finale del mattino è anche quello più caotico : si attraversa Albisola e si arriva sull'Aurelia in mezzo al traffico e alla puzza di gasolio e dopo 8 km di statale si arriva a Varazze .
Arrivati a Varazze possiamo finalemente meritarci una bel panino e ci possiamo rilassare un attimo con la visuale del mare ; una fontana ,dalla quale è meglio passare soprattutto in giornate molto calde , è appena dietro alla gelateria principale che dà sul lungomare .
Riprendiamo quindi la strada che ci riporta in direzione Sassello (la stessa presa per fare il monte Beigua) , ma in questo caso invece che girare a destra per Alpicella , manteniamo la strada principale fino a reinmetterci sulla strada che abbiamo fatto in mattinata ; a Stella San Martino , in una nicchia sulla destra di fronte al belvedere , troviamo anche un'altra fontana , solitamente freschissima . Tolto il fattore caldo e la mancanza di ombra, a mio parere è una delle migliori salite con vista mare in circolazione . Levando i primi 5-6 km di leggera salita nell'entroterra (squallido torrente con anatre malate) , possiamo iniziare gli ultimi 8 - 9 km di salita del colle del Giovo : pini marittimi (stronzi piromani permettendo) e mare (foschia permettendo) prendono il posto della tetra visuale precedente . Appena reimmessi sulla discesa di Albisola , ci sono altri 5 km di salita per arrivare al colle , dove le pendenze sono molto più impegnative del tratto precedente .
Riprendiamo quindi la strada che ci riporta in direzione Sassello (la stessa presa per fare il monte Beigua) , ma in questo caso invece che girare a destra per Alpicella , manteniamo la strada principale fino a reinmetterci sulla strada che abbiamo fatto in mattinata ; a Stella San Martino , in una nicchia sulla destra di fronte al belvedere , troviamo anche un'altra fontana , solitamente freschissima . Tolto il fattore caldo e la mancanza di ombra, a mio parere è una delle migliori salite con vista mare in circolazione . Levando i primi 5-6 km di leggera salita nell'entroterra (squallido torrente con anatre malate) , possiamo iniziare gli ultimi 8 - 9 km di salita del colle del Giovo : pini marittimi (stronzi piromani permettendo) e mare (foschia permettendo) prendono il posto della tetra visuale precedente . Appena reimmessi sulla discesa di Albisola , ci sono altri 5 km di salita per arrivare al colle , dove le pendenze sono molto più impegnative del tratto precedente .
Arrivati in cima al colle del Giovo ormai possiamo dire che la giornata è terminata : tolto l'ingresso e l'uscita di Sassello (dove troviamo svariate fontane) , e una salitella di circa 500m prima dell'ingresso a Cartosio , la strada scorre veloce e senza particolari problemi .
La variante accorciata evita di scendere in riviera e arrivati al bivio a Giovo Ligure si riprende il percorso principale facendo un totale di circa 80 km , mentre la variante più lunga arriva a 120 km .
La variante accorciata evita di scendere in riviera e arrivati al bivio a Giovo Ligure si riprende il percorso principale facendo un totale di circa 80 km , mentre la variante più lunga arriva a 120 km .
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La bandierina è il punto intermedio della gita : o si torna a casa dalla statale del Sassello , o si prosegue il giro aggiungendo altri 40 km |